Entro il 2030 applicheremo il nostro obbligo di diligenza lungo tutta la catena di approvvigionamento, con particolare attenzione ai principali rischi relativi ai diritti umani.
Identificazione dei fattori di rischio: focalizzate l'analisi del rischio attorno al potenziale impatto dell'azienda sui diritti umani. A tal scopo identificate i fattori di rischio che possono emergere nelle branche, nei siti e nei settori d'attività dell'azienda.
Attuazione di misure di dovuta diligenza: dopo l'identificazione dei fattori di rischio, attuate misure per individuare gli effetti concreti dell'azienda sui diritti umani. Ciò può essere ottenuto attraverso valutazioni e analisi interne, indagini presso i gruppi di interesse e verifiche dei dati e dei documenti. Può rivelarsi opportuna anche una collaborazione con esperti o con partner esterni.
Una volta conclusa l'analisi, potete sviluppare misure concrete per ridurre al minimo i rischi identificati ed evitare violazioni dei diritti umani. Ciò, ad esempio, può avvenire attraverso modifiche dei processi aziendali, adeguamenti delle pratiche di approvvigionamento o corsi di formazione per il personale. In tale contesto riveste un ruolo di primaria importanza anche la collaborazione con i fornitori e altri partner.
Grazie a catene di approvvigionamento sostenibili e a un processo di dovuta diligenza in materia di diritti umani, le aziende possono contribuire a promuovere salari e condizioni di lavoro dignitosi e a ridurre l'impatto ambientale lungo le catene di approvvigionamento. Così facendo le imprese rispondono alle crescenti prescrizioni normative, sia in Svizzera sia nell'Unione europea, relative al processo di dovuta diligenza in materia di diritti umani.